
Val di Fassa in camper tra stelle alpine e marmotte
Spesso ci è capitato di sentir dire che la Val di Fassa in camper non è fattibile. Alla base di tutto, i troppi divieti per noi camperisti. E’ vero, la sosta libera nei paesi della Val di Fassa non sempre è consentita, tuttavia ci sono tanti campeggi spesso anche economici.
Noi, che adoriamo la montagna e ci andiamo in tutte le stagioni, più volte siamo riusciti a fare la sosta libera anche in quella valle. Ovviamente prima di partire non si ha la certezza di trovare il posto giusto in cui sostare, quindi bisogna attrezzarsi per ogni evenienza.
Se proprio non vi piace andare in campeggio, sappiate che sui passi non ci sono divieti notturni!
Val di Fassa in camper: escursione Col Rodella - Sasso Piatto – Val Duron
Fra i ricordi più cari della nostra famiglia c’è senza ombra di dubbio la passeggiata che chiamiamo “delle marmotte”. L’abbiamo battezzata così perché facendo quel giro d’estate l’avvistamento delle marmottine è assicurato. E’ un’escursione un po’ lunga ma per nulla difficile da fare con i bambini, perché non c’è molto dislivello in salita.
Questo magnifico trekking l’abbiamo fatto almeno tre volte in estate, ma è sempre una scoperta.


Per il camper ci sono diverse possibilità. La nostra preferita è il Camping Marmolada di Canazei. Essenziale, ma splendido, tenuto con cura e sempre molto pulito. Altra soluzione è trascorrere la notte al passo del Pordoi ad ammirare le migliaia di stelle, per poi spostarsi al mattino. Altra ancora è cercare una sosta libera. Per indicazioni precise contattateci tramite l’apposita sezione del sito e ve le daremo con piacere.
Si parte prendendo la funivia Col Rodella a Campitello di Fassa. Qui, nel parcheggio, se si sale con la funivia e si espone un biglietto che danno alle casse, si può sostare gratuitamente con il camper durante il giorno.
Una volta giunti in cima, tramite una ripida pista da sci, siamo scesi in pochi minuti al rifugio Friedrich August.
Ad aspettarci dei fantastici bomboloni alla crema ai quali non abbiamo saputo dire di no. La nostra giornata è iniziata nel migliore dei modi!

Da lì inizia un fantastico percorso ad anello.

Stelle alpine e delizie della cucina
Lungo il sentiero abbiamo avvistato, inerpicate su rocce quasi irraggiungibili, delle splendide stelle alpine.
Abbiamo iniziato a fotografarle, perché per esperienza sapevamo che non ne avremmo viste molte altre. Mauro, prendendosi anche qualche rischio, ha cercato di avvicinarsi il più possibile per immortalare quei preziosi e rari fiori. Un ricordo bisognava pur averlo!

Abbiamo ripreso il sentiero, ma la vera sorpresa è arrivata una volta giunti in prossimità della malga Sasso Piatto. Un prato stracolmo di stelle alpine! Ce n’erano di tutte le dimensioni.
Siamo rimasti a contemplarle e fotografarle per una decina di minuti, finché abbiamo realizzato che mancava poco alla malga. E a quel punto ha prevalso la golosità.

Tutto intorno mucche e capre allo stato brado che si facevano accarezzare dai bambini. Siamo scesi con il chiaro intento di fermarci per un pranzo-merenda.


Noi, da veri montanari, partiamo sempre con dei panini al seguito, ma poi sostiamo in rifugio o in malga per assaggiare qualche prelibatezza tipica.
Il locale è delizioso. Il profumo del legno invade le stanze ed il cibo è magnifico.
Sul posto si possono acquistare il formaggio ed il pane di loro produzione. Lasciamo alla vostra immaginazione la bontà di questi prodotti.
Superato l’idillio culinario siamo ripartiti verso la Val Duron.
Val di Fassa in camper: le marmotte
Pensavamo di incamminarci subito, ma non avevamo fatto i conti con la meravigliosa natura. Sotto ad una roccia, probabilmente nel luogo adibito a stalla per qualche mucca, Cristian e Davide hanno avvistato una marmotta.
Era lì, immobile e silenziosa. Non sembrava impaurita più di tanto. Potete immaginare la gioia dei nostri bambini! Le parole “foto” e “ancora un attimo” sono state pronunciate almeno 80 volte prima di poter ripartire!

Tramite un sentiero tutto su un terreno erboso e morbidissimo, abbiamo raggiunto la strada che portava sulla via del ritorno. Una discesa nel bosco, a tratti piuttosto ripida, ci ha fatto arrivare in Val Duron.
Anche qui decine di dolci marmottine hanno accompagnato la nostra passeggiata. Si sentivano fischiare da ogni parte. Di tanto in tanto ne avvistavamo qualcuna che con coraggio e curiosità usciva per guardare chi stava passando nelle sue proprietà.

Arrivati al Rifugio Micheluzzi abbiamo capito che la nostra escursione stava per finire. Campitello di Fassa dista infatti meno di un’ora da lì. Proprio per questo, come bonus della giornata, ci siamo fermati per riposare ed immergere i piedi nel freddissimo ruscello!
Val di Fassa in camper: cena a La Montanara
Siamo arrivati al campeggio di Canazei stanchissimi. I chilometri nelle gambe erano veramente tanti. Debora, dopo una bella doccia calda, ha posto alla famiglia la tipica frase da mamma: “cosa preparo stasera per cena?” E qui Mauro, diavolo tentatore è entrato in gioco: “Ma come, non andiamo a cena alla Montanara?” In un baleno i bambini, che un attimo prima erano coricati stremati nel letto della mansarda, sono risorti! Perché conoscono bene i prelibati piatti de La Montanara di Canazei.

Nell’arco di 10 minuti eravamo tutti vestiti fuori dal camper.
La Montanara è il nostro ristorante preferito al mondo! E non esageriamo! Una tipica osteria di montagna dove si mangia divinamente e la cantina dei vini è ben fornita. Per entrare si scendono tre scalini ed il soffitto è piuttosto basso. Gli interni sono tutti in legno, molto rustici. Non si può prenotare e spesso bisogna aspettare quasi un’ora per potersi sedere, ma vi garantiamo che ne vale la pena. Noi ormai siamo abituati a questi tempi d’attesa e, appena arriviamo, ci dirigiamo al bancone. Fra un Trento doc e una tartina, i minuti scorrono che è una meraviglia. L’altra particolarità della Montanara è che i tavoli sono lunghi e ti puoi trovare seduto a mangiare con altre persone. Così mangiando si conoscono altri amanti della montagna e ci si scambia consigli sui sentieri.

Giornate come questa ci mancano veramente tanto, ma è bello ricordarle, fiduciosi del fatto che presto torneremo a viverle come prima.
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