
Vacanze in camper: curiosità per chi non ha mai provato
Sin dalle nostre prime vacanze in camper, la gente ci ha sempre fatto le stesse domande. Ma come fate a lavarvi? Come funziona il bagno? Non c’è freddo d’inverno? E con il bidet come fate? Ma non avete paura a dormire in giro? Con questo articolo daremo un po’ di risposte alle più comuni curiosità di chi non ha mai avuto un camper.
Il bagno del camper
Ebbene sì, il camperista si lava!
Sino alla fine degli anni ‘90 vi era una tenda di plastica che girava intorno al bagno e serviva a coprire i mobili durante la doccia. Da quel periodo in poi invece i veicoli sono stati dotati di un vano doccia separato dal resto del bagno. Bisogna abituarsi ad usare l’acqua con parsimonia, ma questo in realtà andrebbe fatto anche in casa per avere un atteggiamento più green.
Si dice che un buon camperista faccia la doccia con 4 litri d’acqua. Noi non siamo a questo livello, ma negli anni abbiamo imparato ad usarne la giusta quantità per evitare inutili sprechi.

Un sanitario che manca è il bidet e poiché le nostre abitudini non ci permettono di farne a meno lo abbiamo acquistato a parte. Sul mercato esistono diverse tipologie di soluzioni, noi abbiamo optato per un prodotto universale. Si tratta di una sorta di vaschetta che si appoggia sul vaso sanitario. A volte ha lo scarico e si svuota nel wc altre è chiusa e va svuotata nella doccia.

A proposito di wc, il camper è dotato del cosiddetto “wc chimico”. Apparentemente uguale ad un sanitario di casa, con la sostanziale differenza che il tutto viene raccolto in un serbatoio asportabile che va poi svuotato. Un membro a caso dell’equipaggio (nel nostro caso l’ingrato compito tocca a Mauro) dovrà svuotare quei circa 20 litri in appositi scarichi. Premettiamo che non si tratta certo di un lavoro molto piacevole. Con l’aiuto dei disgreganti, che possono essere chimici o biologici, gli odori sono praticamente neutralizzati. Noi ci siamo dotati di guanti in gomma molto pesanti e belli lunghi e alla fine il lavoro è diventato routine. Per Debora è come non farlo 😀

Vacanze in camper: carico dell'acqua
In gergo da camperista ci sono tre diversi tipi di acque. Le cosiddette chiare ossia acqua pulita, le grigie, cioè l’acqua di scarico dei lavandini e della doccia e le nere…la pupù.
Partiamo con la cosa più semplice: le chiare. Nei nostri 16 anni di vacanze in camper ci siamo approvvigionati d’acqua ovunque. Ovviamente ogni area di sosta è provvista di apposite colonnine con canne già montate e pronte all’uso. Noi amanti della sosta libera abbiamo attacchi per ogni tipo di rubinetto compreso uno universale con gommini di varie misure. Abbiamo riempito i nostri serbatoi da fontanelle di parchi, fontane di montagna, colonnine per barche nei porticcioli, distributori di carburante, case private. A volte gratuitamente, altre a pagamento, ma senz’acqua non ci siamo mai rimasti!

Vacanze in camper: gli scarichi
Lo scarico è un po’ più complicato in quanto non si può fare ovunque. Generalmente ogni due/quattro giorni cerchiamo un’area di sosta con carico acque chiare e scarico acque grigie e nere. Talvolta ci capita di non trovarne così andiamo in campeggio e paghiamo solo per il servizio a noi necessario, cioè il camper service. La cifra da sborsare si aggira attorno ai 10/15 euro e finito il lavoro ce ne andiamo. Come avrete capito siamo amanti della sosta libera.
Le grigie si scaricano in un tombino, mentre le nere in un apposito wc segnalato con la scritta wc chimico.


A dire il vero, anche nei bagni pubblici è possibile scaricare le nere. Noi lo abbiamo fatto solo un paio di volte in autostrade straniere in quanto eravamo in viaggio e necessitavamo di uno scarico urgente. Per rispetto nei confronti di chi utilizza i bagni, preferiamo evitare di scaricare le acque nere in questo modo. Negli anni, crescendo la famiglia, ci siamo dotati di 3 serbatoi di recupero che teniamo nel garage del camper.
Vacanze in camper d'inverno
Quante volte ci siamo sentiti fare la domanda “ma d’inverno non avete freddo?
Il camper è molto ben coibentato. È composto da uno strato di alluminio esterno e due di legno con in mezzo polistirolo ad alta densità. A bordo è presente una stufa a gas con sistema di ventilazione e tubi che portano il calore nelle zone più critiche. In questo modo il bagno, i letti e la dinette dove si mangia sono sempre caldi e confortevoli. La stufa genera parecchio calore, unico problema è la durata del gas. In inverno, con temperature rigide, tenendo acceso il riscaldamento tutta la notte la bombola da 10 kg può durare circa 2/3 giorni.

Per questo motivo si è diffuso molto un dispositivo chiamato Webasto. Un sistema di riscaldamento a gasolio che consuma pochissimo carburante. Anche in questo caso sul mercato ce ne sono di diversi tipi. Si va dall’originale, piuttosto costoso, al cosiddetto “cinebasto”. Questa variante, di produzione cinese, pare offra buone prestazioni ad un prezzo decisamente abbordabile.
Queste sono alcune cose che avremmo voluto sapere quando abbiamo acquistato il nostro primo camper 16 anni fa. Allora non c’erano molti siti in cui trovare le informazioni e quello che vi abbiamo scritto oggi è frutto della nostra esperienza e delle nostre numerose vacanze in camper.
Se volete approfondire l’argomento potete leggere anche l’altro articolo sui consigli per chi vuole intraprendere la vita da camperista.
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