
Avevamo interrotto il racconto del nostro tour del Friuli in camper dicendo che saremmo partiti alla volta dei laghi di Fusine e così è stato!
Laghi di Fusine: un meraviglioso fraintendimento
Siamo arrivati di sera ed anche qui abbiamo incontrato una prima difficoltà: sosta camper vietata di notte.
Ma come al solito non ci siamo lasciati abbattere da un cartello di divieto. Siamo scesi lungo la stessa strada che ci aveva portati ai laghi e, vicino alla Locana Mandi abbiamo “ritrovato” un comodo spiazzo. Ritrovato perché Mauro, vecchio volpone camperista, aveva adocchiato quel posticino durante l’andata. Aveva capito immediatamente il potenziale di quell’area. Abbiamo dormito in libera a lato di un gorgogliante torrente e sinceramente non potevamo chiedere di meglio. Addormentarsi sentendo la musica di un ruscello è una delle cose più rilassanti che esistano al mondo!

Il mattino dopo siamo tornati su all’ultimo parcheggio dei laghi di Fusine, dedicato ai camper e gratuito.
Siamo scesi dal camper in costume da bagno, ciabatte e giochi da spiaggia, credendo che i laghi fossero balneabili. La gente intorno ci guardava come alieni ed una volta arrivati a bordo del lago superiore abbiamo capito il perché… I laghi non solo non erano balneabili, ma le sponde erano talmente straripate che non c’era nemmeno un pezzetto di prato in cui stendersi.
Non abbiamo potuto fare nemmeno il giro a piedi del lago, perché il sentiero non era accessibile.

Trekking verso il Rifugio Zacchi
Ci siamo forse persi d’animo? No! Siamo saliti in camper per cambiarci ed indossare un abbigliamento da montagna e siamo subito partiti verso il Rifugio Zacchi.
Il sentiero per il Rifugio Zacchi parte dal parcheggio in cui abbiamo lasciato il camper. Inizialmente è un’ampia strada di ghiaia, percorsa anche da biciclette, ma poco più avanti abbiamo seguito il sentiero numero 512 che si inoltra nel bosco. Quel sentiero è più impegnativo come pendenza rispetto alla strada di ghiaia, ma è bellissimo. Il bosco per noi ha sempre un che di fiabesco e la fatica non la sentiamo più!
Arrivati al Rifugio Zacchi siamo rimasti senza fiato: per la salita, ma soprattutto per il panorama. Tutt’intorno eravamo circondati da una corona di cime ancora spruzzate di neve e ci sentivamo in paradiso.


Ci siamo rifocillati con la buona cucina del rifugio ed è qui che abbiamo assaggiato per la prima volta il Frico, un piatto tipico friulano.
Nel pomeriggio siamo scesi al parcheggio, sempre attraverso il bosco, sul sentiero numero 512 e abbiamo proseguito il nostro viaggio in Friuli in camper spostandoci al Lago del Predil.
Al mattino avevamo promesso ai bambini che avremmo fatto il bagno al lago e noi siamo gente di parola.
Friuli in camper: un tuffo nel lago del Predil
Il lago del Predil è un gioiello dalle acque cristalline, ma freddissime, incastonato tra le montagne.
Lo abbiamo trovato di una bellezza impareggiabile, complice anche il fatto che c’era pochissima gente: una vera oasi di pace.
Abbiamo sostato con il camper in un parcheggio ben ombreggiato quasi a bordo lago. Inizialmente abbiamo pensato di non riuscire ad accedervi a causa della ripida discesa. Avevamo il timore di toccare con lo sbalzo come già ci era accaduto lo scorso anno, provocando ancora grossi danni. Come al solito Debora, da ottimo navigatore, è scesa, ha preso le misure e ha risolto il problema.
Il parcheggio sarebbe stato a pagamento, ma non essendovi traccia del parcometro non siamo riusciti a pagare…accipicchia!
A pochi passi dal camper si apriva una splendida e deserta spiaggetta di sassi. Potete immaginare l’entusiasmo dei nostri ragazzi. In meno di trenta secondi si sono infilati il costume e si sono tuffati!

Dopo aver trascorso il tardo pomeriggio sdraiati al sole e in acqua a giocare, siamo rimasti nel parcheggio, anche se la sosta notturna non sarebbe consentita. Solitamente siamo molto ligi nell’osservare le regole, ma questo parcheggio era troppo bello, lontano dalla strada e da occhi indiscreti!
Alla sera siamo rimasti in quattro tra camper e furgoni. Abbiamo cenato e dormito nella pace più totale con una vista panoramica lago.
Per i camperisti che, come noi, amano la sosta libera è una tappa consigliatissima.
Ancora una volta questa vacanza in Friuli in camper ci aveva regalato meravigliose sorprese!

Friuli in camper: ciclovia Alpe Adria
Al mattino ci siamo spostati all’area sosta attrezzata Fusine di Via delle Ponze perché avevamo in programma di percorrere un tratto della ciclovia Alpe Adria che passa proprio lì di fianco. Abbiamo pagato 20 euro per 24 ore con allaccio corrente.

Scaricate le bici siamo partiti per fare un tratto breve e non difficile della ciclovia Alpe Adria. Questa ciclabile è un percorso lunghissimo, ma molto suggestivo che collega Grado a Salisburgo e che si snoda lungo un vecchio tracciato ferroviario. Noi abbiamo fatto il tratto dall’area camper di Fusine fino a Tarvisio e ritorno. In tutto sono 19 km quasi totalmente pianeggianti o con leggera pendenza.


Poiché l’area camper è a 1 km circa dal confine con la Slovenia, nel pomeriggio abbiamo anche provato il brivido di varcare il confine. Siamo quindi giunti, sempre su percorso ciclabile, fino a Kranjska Gora, paesino piccolo ma incantevole. Possiamo solo immaginare quanto sia meraviglioso in inverno tutto innevato!
Dopo aver approfittato del supermarket alle porte del paese siamo ripartiti per tornare alla nostra casa viaggiante. Dovevamo ancora vivere l’ultima avventura della giornata: una cena cucinata da Cristian e Davide con il metodo scout della cucina trapper!

E poi a nanna presto perchè altre fantastiche avventure ci aspettano in Friuli Venezia Giulia.
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